Perché le banche centrali stanno comprando così tanto oro?

 

Dall’inizio del 2022 le banche centrali di tutto il mondo hanno acquistato quantità record di oro. Il ritmo e la regolarità con cui queste istituzioni finanziarie statali stanno facendo scorta di oro è senza precedenti. Cosa c’è dietro questa nuova corsa all’oro?

 

Non è un segreto che l’oro sia un bene rifugio strategico che svolge un ruolo chiave nella diversificazione dei portafogli di investimento. Nel corso della storia, si è affermata come l’ultima riserva di valore proprio perché mantiene o aumenta il suo prezzo durante i periodi di incertezza economica.

Detto questo, negli ultimi anni, soprattutto dal 2022, il prezzo e la domanda di oro hanno raggiunto livelli record e non mostrano segni di cedimento. Questa tendenza al rialzo è stata guidata dall’accumulo di oro da parte delle banche centrali, che hanno acquistato quantità record di metallo d’oro e continuano ad accumularlo a un ritmo frenetico.

Secondo i dati del World Gold Council (WGC), nel primo trimestre, le banche centrali hanno aggiunto 290 tonnellate alle loro riserve, con un aumento dell’1% su base annua e del 69% in più rispetto alla media trimestrale degli ultimi cinque anni. Questo è l’inizio d’anno più forte nella serie storica del WGC, che risale al 2000.

 

Da venditori netti ad acquirenti netti

Dopo lo smantellamento del gold standard nel corso degli anni ’70, secondo il quale la loro convertibilità sostiene il valore delle valute in oro, il metallo prezioso ha perso gran parte dell’interesse delle banche centrali e il suo posto al centro del sistema monetario internazionale.

Cinquant’anni dopo, la crisi finanziaria globale del 2008 ha segnato un cambiamento di paradigma nella percezione dell’oro come bene rifugio da parte di queste istituzioni finanziarie statali. L’emergere del quantitative easing (QE), che mira ad aumentare l’offerta di moneta fissando tassi di interesse più bassi, essenzialmente una politica monetaria di stampa di più moneta, ha preoccupato le banche centrali che detenevano grandi quantità di riserve in dollari e buoni del tesoro.

In questo contesto, diversificare le loro riserve acquistando oro è stato un gioco da ragazzi, rendendoli acquirenti netti dal 2009 dopo decenni di vendita. Tuttavia, questa rinascita dell’interesse per l’accumulo di oro ha subito un’accelerazione significativa negli ultimi tre anni.

 

Rischi geopolitici in un mondo multipolare

L’oro offre un’alternativa stabile alle politiche monetarie espansive che hanno alimentato la crescente sfiducia nelle valute fiat e svalutato il loro prezzo, ma è anche una risorsa chiave per i paesi che cercano di ridurre la loro dipendenza dal dollaro USA attraverso il processo di de-dollarizzazione.

Si tratta di una tendenza che sta guadagnando slancio a causa della militarizzazione del dollaro e del sistema monetario internazionale attraverso sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti a qualsiasi paese che rappresenti una minaccia per la sua egemonia. Questa strategia di de-dollarizzazione è particolarmente evidente in paesi come la Russia e la Cina, che hanno aumentato significativamente le loro riserve auree negli ultimi anni, soprattutto da quando gli Stati Uniti e i loro stati clienti nell’UE hanno congelato più di 300 miliardi di euro di attività della banca centrale russa.

L’aumento delle riserve auree riflette anche i cambiamenti nell’equilibrio economico globale. Man mano che le economie emergenti guadagnano peso sulla scena internazionale, sono alla ricerca di modi per consolidare la loro posizione e stabilizzare le loro valute di fronte all’instabilità del mercato o, come nel caso della Russia, dove la convertibilità temporanea del rublo in oro a un prezzo fisso è diventata uno strumento chiave per recuperare e stabilizzare il valore del rublo dopo la caduta subita dalle sanzioni.

Le conseguenze di queste tensioni geopolitiche e delle politiche monetarie che alimentano il debito fuori controllo e svalutano le valute possono essere disastrose per l’economia globale. Non sorprende quindi che le banche centrali e molti investitori guardino all’oro come l’unica alternativa sicura per proteggere il proprio capitale.